Le andrebbe di darci un'idea del mestiere
di doppiatore?'
Franco Zucca:Volentieri, anche perché è un mestiere
che ho molto amato e se da più parti stanno tentando di farmelo odiare, penso
che valga la pena spendere due parole a suo favore.
Quali sono, se esistono, i requisiti per
diventare un buon doppiatore?
F.Z: Essere un buon attore.
A che età si è avvicinato a questo lavoro?
F.Z: Ho iniziato a fare l'attore a 18 anni
e dopo diverse esperienze in campo teatrale, radiofonico e televisivo mi sono
avvicinato al doppiaggio. Se non ricordo male verso i 25 anni.
Spesso le persone che doppiano film o serie
tv sono a loro volta degli apprezzati attori. E' più difficile recitare in
prima persona oppure dare spessore ad un personaggio usando solamente la voce?
F.Z: Non è che una cosa sia più o meno difficile
dell'altra: come dicevo, alla base di tutto ci dev'essere un buon attore,
con un buon bagaglio tecnico. E' chiaro, poi che l'approccio ad un personaggio
è completamente diverso nei due casi: nel caso di un lavoro teatrale, televisivo/cinematografico
o radiofonico è l'attore stesso che, in base alle indicazioni dell'autore,
deve dare corpo e connotati psicologici al personaggio; nel caso del doppiaggio,
il personaggio esiste già sullo schermo, ha già una sua fisicità, una sua
psicologia, è già stato "recitato". Si tratta in questo caso di interpretare
il più fedelmente possibile quello che l'attore ha fatto nella versione originale.
C'è un film o un personaggio tra quelli doppiati
che ricorda con particolare piacere?
F.Z: Uno dei film ai quali sono maggiormente
affezionato è 'Schindler's list' dove
doppiavo Ben Kingsley. Ma ce ne sono moltissimi altri: 'In nome del padre'
'Priscilla', tanto per citarne solo alcuni.
Ci sono aneddoti curiosi che le andrebbe
di raccontare?
F.Z: Direi di no, o meglio, il lavoro in sala
di doppiaggio è abbastanza asettico e non lascia molto spazio a fatti curiosi
o strani.
Ha mai incontrato qualcuno degli attori a
cui ha prestato la voce?
F.Z: Si, recentemente sono stato invitato al
raduno annuale dei fans di 'Star Trek' e l'ospite d'onore era Picardo l'attore
che interpreta il dottore olografico che io doppio. E' stato molto divertente
.
Come avviene generalmente la scelta di un
cast di doppiatori?
F.Z: Normalmente si fanno dei provini su parte,
per trovare la miglior aderenza vocale e interpretativa .
Lei è una 'voce' molto nota agli appassionati
di sci-fi avendo doppiato Frank Bach in 'Dark Skies', il cyborg Yale in 'Progetto
Eden' ed essendo attualmente impegnato nel doppiaggio del medico olografico
di Star Trek :Voyager. Tra questi tre personaggi ce n'è uno che lei ha preferito
doppiare? E perchè?'
F.Z: Dovendo scegliere fra questi tre personaggi, direi, che per ragioni
opposte mi sono sentito a mio agio sia con Frank Bach che con il dottore olografico.
Però il personaggio al quale mi sento più legato è Al, l'ologramma di una
serie che si chiamava 'Quantum leap' ' In viaggio nel tempo'.
Da un punto di vista tecnico, qual'è il suo
giudizio su DS?
F.Z: Un ottimo prodotto.
Nella serie lei ha dato la voce al capitano
Bach interpretato da JT Walsh, un caratterista di grande esperienza. Come
è stato doppiarlo?
F.Z: JT Walsh è stato un ottimo attore, ed è
sempre un piacere doppiare attori così bravi. Sono stato felice di averlo
doppiato anche nell'ulimo film che aveva girato 'Pleasentville'.
Com'è stato il suo rapporto con Frank Bach?
F.Z: Buono, era un personaggio costruito molto
bene, ricco di risvolti umani.
Ricorda qualche evento particolare accaduto
durante la lavorazione?
F.Z:Come dicevo, no. Tutto si è svolto normalmente.
Intervista
a cura di Alessandra aka Kim Sayers.